Recensione di "Il Cigno Nero", di Nassim Nicholas Taleb

Jan 29 / Pasquale Crispino

Un autore che mette in discussione la maggior parte delle teorie e metodi considerati basilari e assiomatici in una vasta gamma di attività, dal trading alla politica, passando per la sociologia e la storiografia

Chi è Nassim Nicholas Taleb

Nassim Nicholas Taleb è stata una rivelazione.

Ha scalato in un solo colpo la mia personale classifica degli autori/filosofi/storici piazzandosi probabilmente ad un ex equo con Umberto Eco, cosa che ho sempre ritenuto impossibile.
Già, perché Taleb è una figura talmente poliedrica da sembrare non reale.

Nato da una famiglia molto benestante nel Libano prima della guerra del 1982, divoratore di libri sin dalla più tenera età è diventato un trader a cavallo degli anni 80/90 per poi rinnegare tale professione e distillare la sua esperienza e la sua (pressoché infinita) cultura in una propria personale filosofia, o meglio “epistemologia”, sulla scia del pensiero di Karl Popper, uno dei pochi filosofi per i quali professa una vera stima.

Alle radici del suo pensiero

Ho letto tutto d’un fiato, in sequenza, “Il cigno nero” e “Giocati dal caso”.
Sono due libri che dovrebbero essere inseriti nei programmi scolastici perché li reputo fondamentali per cercare di non soccombere nel mondo caotico nel quale viviamo.
Taleb mette in discussione la maggior parte delle teorie e dei metodi considerati basilari e assiomatici in una vasta gamma di attività, dal trading alla politica passando per la sociologia e la storiografia.

Alla base del suo pensiero è la nostra sostanziale incapacità di vivere in un mondo moderno che è fondamentalmente governato dal caso. A peggiorare le cose è il fatto che pensiamo di poter riuscire a governare la causalità semplicemente perché riusciamo a convincerci che gli avvenimenti succedano come conseguenza di precise cause.

Il problema che Taleb solleva è che, a posteriori, è sempre possibile trovare una giustificazione per qualsiasi cosa. Ancora più grave è che i metodi e i modelli in voga in vari campi non tengono in considerazione il caso estremo, l’evento spurio che succede con una probabilità molto bassa ma che quando succede ha un effetto dirompente. Il Cigno Nero, appunto.

Il Cigno Nero, il caso estremo

Tendiamo a pensare che il peggio non possa succedere semplicemente perché non è successo negli untimi mesi, anni, decenni. Ma ci ritroviamo ad affrontare poi guerre, crolli dei mercati, crisi geopolitiche per le quali ci troviamo profondamente impreparati.

Ragioniamo come il tacchino che riceve ogni giorno cibo e cure e che si convince che la sua vita sarà per sempre così. Finché non arriva il giorno del Ringraziamento, il suo Cigno Nero!
Ma il Cigno Nero può essere anche positivo; si pensi per esempio ad Internet, o all’esplosione di fenomeni editoriali come Harry Potter della precedentemente sconosciuta J.K. Rowling.

A condire la valanga di rivelazioni nei due libri il suo modo di scrivere sottilmente ironico e divertente che non risparmia stoccate dirette a buona parte dell’establishment politico, scientifico, filosofico.
Fino a prendersi gioco bonariamente del lettore con la storia della scrittrice Yevgenia Krasnova, storia che vi lascio scoprire leggendo il libro (Il Cigno Nero) o il seguente articolo Linkedin. Divertente anche la storia del blog che ha scalato la classifica di Google proprio grazie al libro di Taleb.
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