In che modo chatGPT può condizionare il futuro dell'apprendimento

Giulia Origgi
Le potenzialità di chatGPT sono reali, e altrettanto reale è la possibilità che esse possano influenzare le modalità di apprendimento nel futuro
Si parla molto negli ultimi mesi di chatGPT, tanto che la popolarità di questo strumento di intelligenza artificiale cresce in maniera sempre più significativa. 
Ma di cosa si tratta, e perché dovremmo porci domande a riguardo?  

A tal proposito, è interessante fare riferimento a una conferenza che si è tenuta il 2 febbraio 2023 presso l’Institute for Liberal Arts del Boston College in collaborazione con il Center for Teaching Excellence. Nel corso dell’evento vari professionisti sono intervenuti per condividere riflessioni critiche e differenti prospettive riguardo a ChatGPT, focalizzandosi in particolare su come questo strumento possa potenzialmente condizionare l’insegnamento.  

A fornire una definizione e panoramica generale in merito è stato Brian Smith, docente e ricercatore: 

ChatGPT è un sistema di intelligenza artificiale, il più avanzato nella sua categoria (sviluppato da Open AI e lanciato nel novembre 2022) in grado di creare prodotti testuali che riproducono il linguaggio umano (human-like texts). Al software viene fornito un comando (input) in forma di indicazione, suggerimento, istruzione, ed esso risponde generando un output dello stesso tipo (un saggio o una traduzione ad esempio). È persino possibile richiedere che la risposta sia “rigenerata”, cambiata in una forma che possa piacere di più all’utente. Tale processo ha luogo all’interno di una chat. Viene riprodotto un linguaggio naturale, non vi è la necessità di inserire codici o fare riferimento a particolari keywords.  

Ma nello specifico, cosa significa GPT? E’ l’acronimo di Generative, Pre-trained, Transformer: 
- Generative: il sistema genera nuovi contenuti. Possiede dunque una componente creativa a partire dall’inserimento di un input testuale, di un’istruzione concreta; ad esempio, gli si potrebbe chiedere di scrivere un saggio sull’attuale guerra in Ucraina.  
- Pre-trained: crea ma solo a partire da ciò che gli è stato insegnato, dalla grande quantità di contenuti testuali digitali, quali libri, articoli, pagine web, con cui è entrato in contatto. Tuttavia esso non sa nulla che non sia relativo ai materiali utilizzati per il suo addestramento. 
- Transformer: possiede un modello, un’architettura, di come funziona il linguaggio umano. 

Definito in modo chiaro di cosa stiamo parlando, perché dovremmo riflettere sulle implicazioni dello strumento chatGPT a livello formativo ed educativo?   

È opportuno citare a riguardo i contributi di altri due professionisti intervenuti nell’ambito della conferenza prima menzionata.  

La prima è Paula Matthew, professoressa associata del dipartimento di inglese presso il Boston College. La docente riflette su quanto sia opportuno parlare di plagio nel caso in cui gli studenti ricorrano al sistema intelligenza artificiale per realizzare i propri assignments.  
La sua idea è che chatGPT si debba considerare una fonte per il patchwriting: non si tratta di copiare, bensì di fare riferimento al software di Open AI come a una di quelle risorse consultate, al pari ad esempio di Wikipedia, per reperire informazioni al fine di produrre articoli originali, informazioni che vengono rielaborate e citate in modo opportuno dall’autore dell’articolo.  
Il materiale prodotto da ChatGPT di può dunque considerare come il punto di partenza che però successivamente ha bisogno di ricevere “un’impronta umana”, come la definisce la professionista: controllare le informazioni, verificare i dati, aggiungere il vero valore dell’intelligenza umana… qualcosa di molto più che un semplice editing
Bisogna perciò ripensare alle opportunità di scrittura fornite da chatGPT in modo più ampio: non solo focalizzandosi sul prodotto, ma piuttosto sul processo, sull’esperienza di “esplorare e scrivere” che viene resa possibile.   

Il secondo contributo dell’evento degno di menzione è quello Normal Trivedi, Assistent Director presso il “Center for Teaching Excellence”.  
Il docente mette in evidenza i limiti dello strumento: chatGPT può scrivere testi, rispondere a domande, elaborare riassunti, svolgere dunque molteplici task. Tuttavia esso non sa distinguere fra ciò che è vero o falso: i requisiti di validità, credibilità e accuratezza dei contenuti sono deboli, e ciò ne compromette di conseguenza la relativa qualità. 
Al sistema di intelligenza artificiale manca la factual correctness: le risposte fornite potrebbero riportare e citare informazioni e dati del tutto falsi. Ad esempio, l’esperto fa riferimento a un esempio in cui alla domanda “quali mammiferi fanno le uova più grandi”, il software ha risposto “gli elefanti”.  
Si può inoltre parlare di una situazione di lack of context: il sistema potrebbe non conoscere, riconoscere o mal interpretare il contesto che caratterizza l’argomento considerato, e questo potrebbe portare al confezionamento di un output scorretto rispetto ai dati forniti come input.  

Nonostante i limiti evidenziati, la popolarità di questo strumento, come si sottolinea in un articolo di Vice scritto da Aleksandra Bliszczyk, sta aumentando significativamente, anche e soprattutto fra gli studenti.  
Nella pubblicazione si cita uno studio condotto da una docente di comunicazione della Deakin University di Melbourne, Sally Brandon. Applicando una tecnologia di rilevamento di bot la docente ha scoperto che di 54 saggi analizzati durante l’estate ben 10 avevano una presenza rilevante di assistenza da parte di intelligenza artificiale. 
Si tratta dunque di una minaccia ai fini della corretta valutazione dell’apprendimento degli studenti? O dell’inizio di una nuova era per l’educazione?  

Si può affermare, per concludere, che strumenti come ChatGPT porti tanti vantaggi e opportunità ma che potrebbe nascondere anche una serie di conseguenze negative e rischi.   

Quello che è certo è che questo strumento di intelligenza artificiale ha le potenzialità per poter cambiare il panorama educativo del futuro, soprattutto nell’ambito dell’e-learning.  

I tempi e ritmi che definiscono come ciò avverrà si potranno conoscere con il tempo, assistendo agli sviluppi, all’integrazione e all’implementazione del relativo utilizzo nell’ambito dei sistemi formativi.   
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